Un corso che è una finestra sul mondo dell’Europa e sulla professione giornalistica. Da un lato perché come scrivono i docenti responsabili di BEJOUR, Maria Romana Allegri e Christian Ruggiero: «il progetto si propone di sfidare una certa disattenzione che i media italiani mostrano nei confronti dell’UE, cercando di introdurre nel giornalismo italiano, attraverso la formazione dei futuri professionisti dell’informazione, un punto di vista più europeo e una più evidente sensibilità in questo ambito».
Dall’altro perché riesce nel mix – sempre più richiesto e necessario – di unire il sapere al sapere fare avvalendosi dell’esperienza di professionisti del mondo dell’informazione: Giampiero Gramaglia e Tiziana Di Simone.
Un percorso professionalizzante quello di BEJOUR, che svolge vari laboratori: quello free press che vanta collaborazioni con il quotidiano “free” Metro News e la testata online Eunews; o quello di giornalismo radiofonico. Nello specifico è stato proprio quest’ultimo che ha creato la continuità con gli interventi in radio sulla Conferenza sul futuro dell’Europa. Perché dopo aver discusso su come determinate notizie europee vengono trattate dai vari media è stato realizzato un vero e proprio giornale radio.
Dalla simulazione si è passati alla realtà di Rai Radio 1: in questo senso, sabato 19 giugno io assieme a Francesca Le Quaglie e Mario Monopoli abbiamo avuto l’opportunità di intervenire nella trasmissione “Caffè Europa” condotta proprio da Tiziana Di Simone sui temi di Future EU (anche questi affrontati in uno degli incontri tenuti da Giampiero Gramaglia).
Un’opportunità per imparare a conoscersi e farsi conoscere, con una certa costanza e dedizione (basti pensare che quest’anno il corso si è svolto da febbraio a maggio tutti i mercoledì per tre ore, dalle 17.00 alle 20.00), ma che se sfruttata nel modo migliore può offrire un corpus di conoscenze specifiche.
Un altro tassello importante in un periodo in cui a chi vuole lavorare nel mondo dell’informazione non viene chiesto altro che specializzarsi su determinati argomenti e tematiche.
Così “diventare un giornalista in Europa” è il ponte tra accademici e professionisti, tra università e redazioni.