Per fronteggiare l’emergenza terremoto il governo italiano ha presentato richiesta a Bruxelles per beneficiare del Fondo europeo di Solidarietà, volto a integrare gli sforzi degli Stati colpiti da gravi calamità naturali per facilitare il ritorno alle normali condizioni nell’area colpita. Istituito nel 2002 a seguito delle gravi inondazioni che hanno colpito l’Europa Centrale, il Fondo, già utilizzato dall’Italia per i terremoti del Molise nel 2002, dell’Abruzzo nel 2009 e dell’Emilia-Romagna nel 2012, viene utilizzato per il ripristino delle infrastrutture, per fornire vitto e alloggio temporaneo agli sfollati, per garantire la protezione del patrimonio culturale.
L’attivazione del Fondo di solidarietà è prevista per due tipologie di eventi catastrofici: “regionali”, qualora i danni riportati superino l’1,5% del PIL della regione colpita, o “gravi”, qualora il danno diretto totale sia stimato in oltre 3 miliardi di Euro. È quest’ultimo il caso del sisma che ha interessato le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria il 24 agosto 2016 – senza contare le scosse successive, il cui impatto deve ancora essere calcolato e potrebbe portare a un’integrazione del contributo Ue. Sono stati già stanziati 7 miliardi e 56 milioni di euro per i costi sostenuti nelle aree colpite dalle scosse del 24 agosto. Per i danni al patrimonio culturale, i fondi ammontano a circa 542 milioni.
Con l’inizio del mese di dicembre, è arrivato ieri l’annuncio della Commissione di avvio dell’erogazione di 30 milioni di euro da parte del Fondo di solidarietà proposti per finanziare le ricostruzioni. Una volta stabilito l’ammontare dei danni causati dalle scosse di ottobre, l’Europa procederà alla decisione dei costi definitivi. Non solo, da Bruxelles arriva anche la proposta di modificare il regolamento per la politica di coesione per il periodo 2014-2020 introducendo la possibilità di finanziare totalmente le operazioni di ricostruzione, attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il quale permetterebbe di risparmiare risorse nazionali.
Tra le altre forme di assistenza da parte dell’Unione sono state già fornite, in seguito alle scosse dello scorso agosto, le mappe satellitari delle zone colpite, grazie al sistema Ue Copernico, capaci di fornire fotografie dettagliate delle zone colpite in modo da comprendere la portata dei danni subìti. Il satellite fornitore di informazioni, il Sentinel-1, permette di esaminare lo spostamento del suolo, ma gli scienziati stanno anche facendo affidamento su dati provenienti da satelliti Cosmo-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana, così come le immagini satellitari da altre agenzie spaziali, per poi mappare le deformazioni superficiali confrontando immagini radar sopra l’area interessata presa prima e dopo l’evento.