• da oltre 40 anni Radio Radicale racconta la vita istituzionale, politica, culturale e giudiziaria italiana registrando e mandando in onda integralmente i lavori parlamentari, i congressi di partito, i processi, convegni e dibattiti pubblici anche universitari, costituendo una voce fondamentale della vita democratica del Paese;
  • il patrimonio audiovisivo di Radio Radicale è organizzato in un imponente archivio, liberamente consultabile in rete, che è riconosciuto dalla comunità scientifica come un fondamentale strumento di memoria storica e una preziosa fonte per gli studi storici, sociali e giuridici;
  • dal 1995 Radio Radicale ha stipulato una convenzione, sempre rinnovata sino ad oggi, in virtù della quale il ministero dello sviluppo economico riconosce un corrispettivo in cambio della trasmissione integrale dei lavori di Camera e Senato; tale corrispettivo copre le spese di funzionamento della Radio che, come noto, non effettua raccolta pubblicitaria; 
  • nella legge di bilancio 2019 il parlamento ha disposto il finanziamento parziale della convenzione e, dal 21 maggio 2019, il suo completo definanziamento. Nonostante Radio Radicale abbia più volte richiesto una gara per l’assegnazione del servizio non vi è stata risposta in questo senso da parte del governo; il definanziamento della convenzione, unita alla cessazione definitiva dei contributi pubblici all’editoria dal 2020, stabilita nello stesso testo normativo, condurrà alla cessazione delle attività e alla chiusura della radio, nonché a un futuro incerto per l’archivio;
  • la qualità, la diffusione delle copertura, la capacità di l’approfondimento offerti da Radio Radicale permettono, ai cittadini, una conoscenza approfondita del lavoro del Parlamento che non è assolutamente usufruibile negli stessi termini con l’operato dei servizi parlamentari della Rai. Radio Radicale svolge un insostituibile servizio pubblico;

Per queste motivazioni:

  • il Consiglio di dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale di Sapienza Università di Roma invita il Parlamento a tornare sulle proprie decisioni prorogando la convenzione per il 2019 e disponendo, anche attraverso una gara come richiesto da Radio Radicale, il rinnovo per i prossimi anni;
  • offre la propria piena solidarietà ai lavoratori e ai collaboratori di Radio Radicale, poiché la cessazione delle attività di Radio Radicale non metterebbe solo a rischio i posti di lavoro della radio e dell’indotto ma rappresenterebbe una perdita insanabile per tutta la vita civile e politica del nostro Paese.
  • auspica l’avvio di un dibattito sul ripensamento della relazione tra finanziamento pubblico,  pluralismo e  partecipazione politica ampia, che dovrebbe riguardare media preziosi come Radio Radicale così come, sul un piano diverso, anche le organizzazioni politiche democratiche in attuazione dell’art. 49 della Costituzione. 

Testo approvato, all’unanimità, dal Consiglio di Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale. 

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