13 Novembre 2015, Parigi.La capitale degli abomini e della perversione”. Un lungo comunicato diffuso dai canali di propaganda del Califfato, descrive gli attentati, le motivazioni e anche il modus operandi dei kamikaze, i “martiri”.

“C’est pour la Syrie!”, grida Salah Abdeslam mentre spara ai clienti della pizzeria “Casa Nostra”, uno dei luoghi colpiti dai 7 attentatori. Ma perché?

Cosa c’è dietro questi attentati ? Cosa c’è dietro i continui tentativi di attacchi alla Francia?

«Le ragioni del perché andare contro la Francia sono dovute a fattori geopolitici. La Francia è intervenuta in Mali, in Libia, in Siria. Quindi la Francia è in prima linea […] rispetto ad altri paesi. E’ un obiettivo centrale.[…] In Francia ci sono anche 6.000.000 di musulmani, quindi è ovvio che si possono trovare dentro questo corpo enorme qualche decina di salafiti che si convertono al Jihadismo. Poi la Francia è il simbolo della laicità, è uno stato laico. L’Isis vorrebbe un oscurantismo teocratico religioso, quindi è proprio un modello da abbattere.»

Roberto Gritti, è professore dell’Università “La Sapienza” di Roma. La sua attività di ricerca riguarda in particolare le dinamiche politico-religiose e si concentra su immigrazione, Islam e strutture sociali delle società musulmane.

Dietro il terrorismo di matrice islamista quindi ci sono ragioni politiche. Si parla di potere, di territori, di soldi. Non c’è in ballo l’egemonia della fede musulmana. Questo bisogna averlo chiaro in mente. In Siria da anni si combatte una sanguinosa guerra civile, che vede di continuo l’intervento dell’Occidente.

In un filmato di propaganda condiviso su twitter il gruppo jihadista dichiara:
«La Francia e quelli che la seguono devono sapere che restano tra i principali obiettivi dello Stato Islamico e che continueranno a sentire l’odore della morte per aver preso la guida della crociata, per aver insultato il nostro profeta, per essersi vantati di combattere l’islam in Francia e colpire i musulmani nelle terre del Califfato con i loro aerei che non vi sono stati utili nelle vie maleodoranti di Parigi. Questo attacco non è che l’inizio della tempesta.»

E’ chiaro che l’Isis faccia una narrazione del mondo musulmano completamente distorta e Gritti è perentorio: «dobbiamo essere in grado, con buon senso e conoscenza, di fare una contro-narrazione. Ma la contro-narrazione non è certamente quella di Salvini. Bisogna capire che sono gruppi assolutamente minoritari nel mondo musulmano e nella tradizione dell’Islam».

Si parla di Jihadisti, di martiri, di Califfato. Ma sappiamo davvero di cosa si tratta? Abbiamo in testa molte parole ma fatichiamo ad associare ad esse dei concetti chiari. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza con l’aiuto del professor Gritti.

Ecco la sua intervista completa in 5 brevi punti chiave:
1-Cos’è l’Isis, dove e quando nasce
2-Concetto di Jihad e Jihadismo
3-Perchè Parigi, perchè la Francia?
4-Islamofobia ed integrazione in Italia
5-Isis non è l’Islam, l’Islam non è l’Isis. Chiariamo le differenze.

 

 

 

 

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