È attesa per la prossima settimana l’uscita della nuova guida firmata Repubblica sui percorsi legati al Giubileo della Misericordia, con una tiratura prevista di 100 mila copie. Ad anticipare la novità editoriale, il direttore e ideatore delle “Guide di Repubblica ai sapori e ai piaceri d’Italia” Giuseppe Cerasa. Lo scorso mercoledì 16 marzo l’ex capo della cronaca romana del giornale fondato da Scalfari è stato ospite dell’incontro, “Roma. A tavola con Repubblica”, che ha inaugurato un nuovo ciclo di incontri presso il “Caffè Letterario” della Sapienza, giunto alla sua seconda edizione, e come di consueto ospitato presso la sede della facoltà di Architettura, al civico 9 di piazza Borghese. Il dibattito ha intrecciato i saperi – e i sapori di cultura – comunicazione, vino e, ovviamente, cibo, e ha visto la partecipazione di esperti provenienti dall’Ateneo e non solo. Due ore e venti di “chiacchiere informali” e originali interventi, cui ha fatto seguito una discussione aniamata dalle molte domande provenienti da una sala gremita di docenti, studiosi, giornalisti, studenti e cittadini curiosi.
A prendere la parola per primo è stato il Magnifico Rettore Eugenio Gaudio, il quale, come ha sottolineato lui stesso ironicamente, giocando con il tema dell’evento e il suo stesso cognome, ha aperto il dibattito “magno cum gaudio”: «Il tema dell’alimentazione è un argomento centrale ai nostri giorni. C’è stato un cambiamento fondamentale rispetto a qualche anno fa quando la cultura enogastronomica era appannaggio di pochi mentre oggi è una cultura diffusa. La dieta mediterranea è uno dei rifugi di forza del nostro paese, che ha visto l’interesse di molti studiosi e tantissime università. Quello che mangiamo e beviamo sono la sintesi di millenni di storia e quindi delle evoluzioni che testimoniano la cultura dei luoghi e degli uomini stessi: le dominazioni, i flussi e le evoluzioni che hanno attraversato ogni passaggio di epoche dell’uomo. Scopriamo quindi l’interdisciplinarietà del cibo che coinvolge moltissimi ambiti della nostra vita».
Dopo i saluti del Rettore, il microfono è passato nelle mani di Anna Maria Giovenale, Preside della facoltà di Architettura, che ha annunciato i temi sul tappeto per la nuova edizione e ha fornito una piccola anticipazione sul cambio di sede previsto per gli ultimi incontri estivi: «Il luogo verrà annunciato tra quindici giorni, cadenza fissata tra un incontro e l’altro per questa nuova stagione, ovvero il 30 marzo» ed ha poi aggiunto: «Il nostro patrimonio non è solo quello artistico e culturale ma anche quello enogastronomico, che ha tutto da dimostrare e mostrare. A Roma si sta riscoprendo una nuova cucina del benessere, indirizzata alla modernità, che ha abbandonato gli stereotipi e si è orientata verso il rapporto vincente tra tradizione e innovazione». L’intervento della Preside ha anticipato quello di Cerasa, introdotto da Mario Morcellini, prorettore alle Comunicazioni istituzionali della Sapienza e moderatore del dibattito, che si è così espresso: «Da sociologo mi piace affermare, riallacciandomi alle parole del Rettore e al concetto di interdisciplinarietà del cibo, che non c’è nessun’altra prospettiva di osservazione dell’uomo contemporaneo in cui si vede non solo che i cambiamenti sono possibili, ma che sono positivi e sono avvenuti, come nell’ambito alimentare appunto. E questo anche grazie alla comunicazione, che ha accelerato i processi di cambiamento della cultura attraverso il cibo, improntandoli a una democratizzazione e un’universalità del benessere innegabili».
Il testimone è poi passato a Cerasa che, dopo aver ripercorso la sua ventennale carriera giornalistica come capo cronaca a Repubblica e un decennio trascorso a “L’Ora” della Sicilia, sua terra d’origine, si è concentrato sulla motivazione della nascita delle Guide di Repubblica. Un prodotto editoriale giunto ormai alla tredicesima edizione, che ospita oggi anche spazi per le eccellenze e le curiosità del nostro paese, e non più solo sui prodotti enogastronomici e i ristoranti: ne è prova la presenza di tematiche inaspettate come quella degli itinerari culturali, l’ultimo dei quali, prossimo all’uscita, ha per tema il Giubileo. «Noi, partendo da Roma – spiega Cerasa – abbiamo analizzato come questa città non fosse in realtà la Capitale del buon cibo e del mangiare bene. E da questo punto ci siamo adoperati per creare guide che servissero sia per la cultura alimentare ma anche per la cultura civica di tutte le regioni italiane – e qui il direttore regala al pubblico una interessante digressione sull’onestà e sull’etica sottesa all’universo enogastronomico, dai ristoranti alle trattorie fino alla scelta delle materia prime – scegliendo quindi, tra i parametri presi in considerazione per segnalare i locali, l’onestà dei ristoranti oltre che la qualità. A questo proposito noi non mettiamo mai voti perché il contesto di una sera, magari proprio quando c’è la nostra visita di giudizio, non è sempre favorevole all’impresa, magari ottima e ineccepibile, che però proprio quel giorno ha dei problemi. Crediamo che quindi la guida più che giudicare debba parlare al lettore, accompagnarlo».
Prima del vivace dibattito con il pubblico, la discussione è stata arricchita dalle osservazioni e dagli stimoli offerti dagli interventi di Riccardo Cotarella, Presidente dell’Associazione Mondiale Enologi, che ha sottolineato l’importanza primaria del vino italiano e del ruolo essenziale della biodiversità e del territorio nella valorizzazione della cultura del vino, e del critico enogastronomico e docente universitario Marco Lombardi, “inventore” della cinegustologia che si è invece concentrato sul binomio cinema/comunicazione e sulle possibilità di lettura sensoriale dei prodotti cinematografici.