Molti ragazzi arrivano ai corsi di laurea in comunicazione con il sogno di diventare giornalisti sportivi; è il caso di Andrea Lamberti, studente ventitreenne della Sapienza, che ci ha raccontato la sua esperienza da stagista a Roma news (Romanews.eu), sito d’informazione sportiva dedicato all’AS Roma. Non essendo l’azienda sul portale Job soul, Andrea è arrivato a Roma news rispondendo a un annuncio pubblicato sul sito stesso, a cui ha fatto seguito un colloquio conoscitivo e un corso di formazione primo dello stage vero e proprio; il corso si è svolto nell’arco di un mese ed ha permesso ad Andrea di apprendere, tra le varie cose, anche la tecnica dell’articolo di rassegna stampa (“Citare sempre la fonte e inserire il nome e cognome del giornalista”) .
Il costo del corso, pari a 100 euro, è stato interamente restituito a chi ha frequentato il 100 % delle lezioni.
Rassegna stampa delle notizie riguardanti la Roma, monitoraggio di siti web, gestione dei social network (Twitter e Facebook), ascolto radio per riportare le frasi più importanti dei commentatori sportivi, cronaca degli eventi : sono queste le mansioni affidate agli stagisti di Roma news.
“ Per i primi due mesi sono stato seguito da ragazzi con più esperienza di me: loro mi dicevano cosa scrivere e cosa no, se un fatto potesse essere una notizia o meno. Adesso, dopo aver fatto una certa pratica, gestirò da solo i miei turni di lavoro”. Proprio con riguardo ai turni di lavoro a Roma news (quattro turni giornalieri dalle 7 alle 10, dalle 9 alle 13, dalle 13 alle 18 e dalle 18 alle 22) , lo stagista evidenzia la difficoltà per i giornalisti della testata di gestire le diverse attività loro affidate: “I turni dovrebbero essere coperti da più persone contemporaneamente e non da una sola, perché in una manciata di ore ci sono troppe cose da fare. Il rischio di fare errori è elevato: ci vorrebbe più tranquillità”.
L’esperienza a Roma news è stata complessivamente positiva, riferisce lo stagista, poiché gli ha permesso di entrare concretamente nel mondo del giornalismo e di capire tutto il lavoro che c’è dietro anche ad un articolo apparentemente semplice (“Certe cose non si imparano all’università”). È venuta a mancare, invece, la frequenza degli incontri di redazione, che si tenevano solo una volta al mese: il lavoro, infatti, si svolgeva prettamente a distanza con l’ausilio del computer e del cellulare, nonostante la testata disponesse di un luogo fisico in cui riunirsi. “Mi piacerebbe poter andare spesso in una redazione e stare a contatto con le altre persone. Non amo il giornalismo “deskizzato”: il mio sogno è comparire in video e raccontare la Roma”. Un’esperienza positiva soprattutto perché Roma news prospetta possibilità d’assunzione per i suoi stagisti: dopo lo stage, infatti, si può entrare nella redazione come praticanti per ottenere il tesserino da giornalista, con una retribuzione iniziale di 80 euro mensili e la possibilità di aumentare il proprio guadagno a seconda della propria serietà e del proprio impegno.
Prima di Roma news, Andrea Lamberti ha avuto un’altra esperienza all’interno di una testata giornalistica dedicata allo sport, Passione del Calcio, di cui non conserva un ricordo molto positivo. “A Passione del Calcio lavoravi per la gloria, non c’erano possibilità di ottenere il tesserino da giornalista pubblicista. Non ci davano niente, anzi ci spingevano a fare beneficenza: non voglio dire che la beneficenza non sia importante, ma dovrebbe restare comunque una scelta autonoma” . L’amministratore del sito, infatti, organizzava partite di calcio per beneficenza, chiedendo ai suoi sottoposti una contributo economico per allestire gli eventi. Si parlava solitamente di un contributo a piacere, ma poi si pretendevano sempre almeno dieci euro, e gli stagisti del giornale erano anche spinti a invogliare amici e familiari a fare una beneficenza non voluta. “ È stata a suo modo un’esperienza positiva, perché mi ha fatto capire in quali situazioni non dovrò ricascare in futuro: i giornali non possono nascondersi sempre dietro al fatto che siamo in un periodo di crisi economica”, una crisi che c’è ed è innegabile, ma che non può diventare il pretesto per sfruttare i giovani con la passione del giornalismo.