Note sulla conferenza stampa di presentazione del Convegno A.Pro.M  “Mezzogiorno: ristagno o sviluppo?” (Capri, 9-10 ottobre 2015)
Lunedì 28 settembre presso la nuova Sala Multimediale della Sapienza Università di Roma, si è svolta la conferenza stampa di presentazione non solo di un convegno, ma soprattutto di un progetto culturale riguardante lo sviluppo del Sud Italia. L’idea nasce grazie all’impegno di A.Pro.M, l’Associazione per il Progresso del Mezzogiorno, e dei più importanti Atenei del Meridione, che scelgono la Sapienza di Roma come partner per lanciare la sfida per il rilancio economico, politico e morale italiano attraverso l’imprescindibile ruolo della cultura e dunque dell’Università.

Ad aprire il dibattito è stato il Prof. Mario Morcellini, Direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale e Pro Rettore alle Comunicazioni istituzionali della Sapienza. La sua introduzione, di taglio storico-culturale, ha ribadito l’importanza di riprendere gli studi e l’impegno civile di tanti intellettuali del passato per individuare le criticità e valorizzare le potenzialità del Sud Italia. Proprio sui misconosciuti tesori del territorio e della cittadinanza meridionali si è concentrato l’intervento del giornalista e scrittore Franco Di Mare, che con la sua analisi quasi sociologica ben rappresenta un incontro di altissimo livello culturale.

Elementi apparentemente circostanziali come l’attuale crisi delle iscrizioni nelle Università del Sud Italia sono stati legati, attraverso l’analisi dei dati sulla ricchezza pro-capite divisa per regioni, alla denuncia di un persistente divario economico tra il Nord e il Sud del nostro Paese, che si traduce in un altrettanto marcato gap culturale.

Aspetti tristemente radicati nel Meridione, come la criminalità organizzata, spesso non compresi a pieno dal contesto accademico e politico europeo e internazionale, sono stati collocati nella loro dimensione più drammatica, quella che conduce al diffuso senso di abbandono del cittadino da parte delle istituzioni.

Allo stesso tempo, le incredibili potenzialità del Mezzogiorno sono state riconosciute da tutti i presenti. Una mole di talenti, di giovani, di idee e di innovazioni che costituiscono un capitale umano inestimabile per il nostro paese. Il rilancio culturale, secondo il Rettore Eugenio Gaudio, deve dunque ripartire dall’impegno concreto del mondo accademico nell’investire sul Meridione. Gli Atenei devono tornare ad essere le fucine de progresso intellettuale, perché solo dalla crescita culturale può scaturire uno sviluppo reale e duraturo del Sud Italia.

Questi gli elementi che sono risuonati con più forza negli interventi più che qualificati che si sono succeduti, a partire dal Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata Giuseppe Novelli. Il Professore ha sottolineato l’importanza del Sud dal punto di vista culturale e di opportune politiche di riqualificazione mirate alla crescita del Meridione, con il contributo di tutti gli Atenei interessati.

Il Presidente della Corte di Appello di Roma Luciano Panzani, ricordando i magistrati vittime della criminalità al sud ma anche al nord, ha sottolineato che solo facendo “squadra” tutti insieme si riesce a ottenere risultati significativi e a proteggere meglio l’azione della Giustizia. Il Presidente della VII Sezione fallimentare del Tribunale di Napoli Lucio Di Nosse ha invece messo in risalto come la crisi dell’economia sia spesso delegata in ultima istanza ai tribunali, ma purtroppo troppo tardi, quando ormai non c’è più alcuna solvibilità.

I Presidi delle Facoltà di Economia di Roma Tor Vergata Beniamino Quintieri, e della Sapienza Giuseppe Ciccarone hanno sottolineato la necessità di guardare al di là dei dati, niente affatto positivi, relativi ai tassi di disoccupazione e di emigrazione diffusa verso il centro-nord e l’estero. Guardando al sistema-Italia, il rilancio economico nazionale può partire proprio dal Sud perché i margini di miglioramento sono molto alti e permetterebbero anche di alzare i parametri di crescita italiani in chiave europea.

In conclusione, il Rettore Gaudio, anche nella sua veste di presidente A.Pro.M, ha ricordato il ruolo centrale delle Università nel raggiungere il numero medio europeo di laureati e nel saper unire iniziativa economica alla formazione. Ha inoltre sottolineato che se tanti professori italiani lavorano nei Paesi anglosassoni – noti per il rigore nella selezione – ciò è dovuto all’eccellente livello della nostra istruzione universitaria. Nel ringraziare gli ospiti e il pubblico, ha infine lanciato l’appuntamento per il 9 e 10 ottobre a Capri, dove si presenteranno idee concrete e si rifletterà sulle politiche da applicare per un rilancio del Sud, un dovere e una opportunità da non perdere.

Ufficio Stampa CoRiS

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