“Il ruolo de La Sapienza deve essere quello di motore e attore di primo piano del dibattito culturale italiano”. Questa considerazione di Giovanni Marinetti, giornalista e autore televisivo, è stata una delle linee guida dell`incontro “Una Narrazione per la Sapienza” del 25 febbraio 2015, alla presenza del Magnifico Rettore, Prof. Eugenio Gaudio, del Prorettore Vicario, Prof. Renato Masiani, di docenti, di studenti e del personale tecnico amministrativo, sono emerse diverse proposte per ripensare la Comunicazione della Sapienza.
Ogni intervento ha rappresentato un momento importante di condivisione di saperi, di esperienze e riflessioni critiche che hanno fornito ai partecipanti spunti su diversi temi che hanno spaziato dall’approccio con i nuovi studenti alla comunicazione attraverso i social media.
“Narrare la Sapienza vuol dire dare voce ai suoi tanti attori: studenti, docenti, ricercatori, aziende partner – così ha detto Stefano Epifani, direttore di TechEconomy – garantendo una coerenza nel messaggio verso il perseguimento di un obiettivo chiaro: la crescita della Sapienza”.
Porsi questo obbiettivo, senza tralasciare il problema della distribuzione dei finanziamenti come ha sottolineato il regista e docente Roberto Faenza “occorre che l’Ateneo prenda coscienza che investire nella comunicazione è fondamentale per la sua stessa crescita”. L’attenzione maggiore l’ha ottenuta il tema dei social media, grazie ai quali sarebbe possibile diffondere e far conoscere il brand Sapienza e riuscire a creare una “presenza sui social network deve essere massiva e pervasiva, anche sperimentando nuove piattaforme” spiega Marco Laudonio, dottorando in Comunicazione, ricerca, innovazione presso La Sapienza.
Su questo tema concorda anche Federico Tarquini, docente a contratto presso l’Università della Tuscia e membro del team di lavoro del Prorettore alla Comunicazione, “le forme comunicative dei media digitali, non mettono in discussione l’Autcoritas dell’Ateneo, al contrario possono innescare processi virtuosi di valorizzazione dell’istituzione Sapienza.”
Esempi concreti sono stati dati ancora una volta da Giovanni Marinetti,“il ruolo de La Sapienza deve essere quello di motore e attore di primo piano del dibattito culturale italiano. Creando uno staff che si occupi dei rapporti con la stampa, e individuando spazi di approfondimento che possano aiutare i media a “completare” l’informazione”. Come afferma anche Paolo Tommasini, dottorando e coordinatore organizzativo del MediaLab, “gli studenti potrebbero essere coinvolti nella produzione di contenuti, attraverso brief, linee guida, indirizzandoli su particolari temi. La Sapienza dovrebbe fungere da HUB in questo caso, veicolando e pubblicizzando i filmati realizzati.”
Una testimonianza arriva anche da un ex studente della facoltà di Lettere e Filosofia, Niccolò Falsetti,che ha creato i video promozionali per il CIAO, centro informazioni e accoglienza, e che ha fatto di quella esperienza un punto di partenza per la sua carriera universitaria: “credo che sia un modo inedito di integrare gli studenti nella vita universitaria, con il chiaro risultato di incrementare il senso di partecipazione e di protagonismo degli studenti attraverso una reale interazione con l’ambiente della Sapienza”.
La mission dell’incontro si realizza anche nell’ampia partecipazione al dibattito successivo agli interventi programmati. Chiamati a prendere la parola, gli studenti eletti in Senato e Consiglio d’Amministrazione tengono a sottolineare come la “cattiva opinione mediatica” della Sapienza possa essere superata con una produttiva integrazione di partecipazione dal basso e coinvolgimento di partner esterni “riconoscibili” dalla platea studentesca. L’iniziativa culturale “The John Lennon Educational Tour Bus”, per esempio, ha avuto ottime recensioni su stampa e televisione nazionali.
Investire sulla comunicazione non solo agli studenti, con una scommessa ancora più convinta sulla presenza di Sapienza nei media online, ma anche con gli studenti, è dunque una delle ricette che rimane sul tavolo al termine dell’incontro.